Elizabethtown

SERIE: Film DI MERDA che non hanno ragione di esistere!!!
[ATTENZIONE: SPOILER A GO GO. 
MA TANTO È UN FILM TALMENTE DIMMERDA CHE PUOI EVITARLO 
COME FOSSE H1N1 E LEGGERE DIRETTAMENTE LA RECENSIONE. 
...A dire il vero è un film dimmerda a tal punto che potresti 
 evitare la recensione stessa, ma ora che ci penso
questo 
consiglio è controproducente per il mio blog...
Quindi fai finta di niente e vai 
pure avanti nella lettura.]

Orlando InFiore è la giovane ed inespressiva promessa di una multimiliardaria ditta di scarpe da ginnastica. Un giorno, osservando una manta, gli viene l'ispirazione per creare il più imbarazzante design mai applicato ad una calzatura e ne nascerà questa roba: 
Seriamente, qualcuno le indosserebbe mai? Non sta a me giudicare, ma evidentemente lo hanno pensato anche nel resto del globo dato che il modello diventa un flop su scala mondiale e per colpa di questa genialata made by Orlando, l'azienda perde un miliardo di dollari.
Disperato, InFiore torna a casa, getta tutti i suoi avere nel cassonetto e tenta il suicidio in maniera molto ingegnosa attaccando un coltello ad una ellittica.
Togliete dalla foto la ragazza aerodinamica, mettete al suo posto un tizio insulso, ed aggiungete al manico un coltello che fa avanti-indietro-avanti-indietro-avanti-indietro. Ecco l'unica idea carina in due ore di film.
Orlando però non ha fatto i conti col suo essere un fallito totale ed il coltello si stacca più volte dal nastro adesivo con la quale era (non) saldamente fissato. Ma non sarà questo a farlo desistere, bensì una telefonata improvvisa della sorella che lo avverte che il padre è morto mentre era lontano da casa. 
Onestamente questo accade a 10 minuti dall'inizio ed io già avevo distolto l'attenzione, quindi non ho ben capito perché nessuno in famiglia potesse occuparsi del funerale; ma tant'è, se ne deve occupare per forza InFiore.
Sull'aereo per la triste meta, Orlando conosce una logorroica hostess che si crede spiritosissima, ma che in realtà tutti vorrebbero prendere a botte con oggetti più o meno contundenti; la nevrastenica Kirsten PolNvere (©).
Ora seguono interminabili quarti d'ora nella quale la mia attenzione era totalmente deviata da improponibili giochini sul Play Store, dalla situazione economica e politica, ed anche un po' dall'aritmetica. QUALSIASI COSA risultava più interessante di questo film, perciò non ho la più pallida idea di che diamine sia successo fino a non so quando.
Sta di fatto che PolNvere (©) InFiore si sono in qualche modo scambiati i numeri e stanno ore ed ore a parlottare al telefono come due teenager deficienti benché la somma delle loro età arrivi ad oltre 70 anni. 
Noia noia noia noia, Orlando deve fare cremare il padre ma alcuni amici del defunto non sono d'accordo, noia noia noia, telefonate, noia noia, Kirsten si crede un'ineguagliabile cabarettista, altra noia.
Alla fine della torta il funerale del padre si terrà in una specie di sala conferenze gremita di gente manco fosse l'estremo saluto ad Elvis Presley (forse il signor InFiore Senior era una persona ricca ed influente, ma questo non lo saprò mai perché mai riguarderò 'sta schifezza per capirlo), e tra la madre che parla di erezioni al microfono e balla un silenzioso tip-tap (INCAPACE QUANTO IL FIGLIO!!!), un concerto rock, ed un piccione finto che prende fuoco in mezzo alla sala; quello che dovrebbe essere un momento di cordoglio verrà invece ricordato come una grottesca messinscena.
Purtroppo non è ancora finita qui, sarebbe molto bello ma no, manca la parte inquietante che ridefinirà il film da pseudo-dramma-romantico a horror. 
Orlando deve tornare da dove è venuto (sperando che non NON-reciti mai più in nessun'altra produzione) e deve dare il suo doloroso addio a Kirsten, che gli ha preparato come ultimo regalo un quaderno di dimensioni abnormi con un itinerario di ritorno di "solamente" 42 ore di viaggio farcito da foto, mappe, CD da ascoltare in macchina (con tanto di commento alle canzoni), consigli su luoghi di interesse nella quale fare tappa (con tanto di descrizione storico-culturale), cosa leggere mentre si fermerà (l'articolo che lo descrive come un fallito [NON sto scherzando]) e quant'altro. Avete capito bene: gli ha pianificato per filo e per segno ogni singolo minuto di viaggio, cosa che neanche il più malato tra gli stalker potrebbe anche solo pensare! Non avendo più un lavoro ed avendo la spina dorsale di un mollusco, InFiore carica le ceneri del papà in macchina ed esegue con doveroso scrupolo ogni minuzia elencata su quella sottospecie di "Deth Note", finché non arriverà ad una fiera di paese dove ci sarà PolNvere (©) ad aspettalo.
Fine.
Ma parliamo di questo finale: quel quaderno voleva essere un regalo sognante e tenerello? Perché pensandoci un attimo, si capisce che è una cosa malata. Fossi stata in lui, appena avessi visto Kirsten la pazza furiosa là in quel luogo dimenticato da Dio, avrei girato i tacchi e sarei scappato in un'altra nazione.
Come ha fatto lei ad arrivare alla fiera della salamella nel momento preciso nella quale è arrivato anche Orlando? Di certo non le è andata di culo, quindi è evidente che quella fottuta psicopatica lo ha seguito per tutto il tempo.
E se InFiore non si fosse fermato alla fiera dell'est, per quanto si sarebbe prolungata l'attesa di PolNvere (©)? 
Volendo infierire, ce ne sarebbero milioni di cose da dire su questa produzione inutile, acquosa ed assolutamente perdibile; ma non ne ho neanche più voglia.

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