SERIE: Questi film non convincono al 100%
Jessie e Gerald sono una coppia in crisi appesantita da 11 anni di matrimonio e per giocare ogni carta utile al salvataggio del rapporto, decidono di passare qualche giorno nella loro casa di campagna isolata ed immersa nel verde a provare qualche gioco erotico.
Gerald ha un infarto nel momento più sbagliato ed inopportuno della sua esistenza: dopo aver ammanettato la moglie al letto letto. Mentre lei cerca di scuoterlo con le gambe, il corpo di lui cade a terra e per la botta inizia a perdere sangue dalla testa.
Jessie rimane quindi imprigionata senza possibilità di muoversi né di chiamare aiuto...
Se tutto questo accade entro i primi 15 minuti, come continua la restante ora e mezza? Ero molto curiosa di scoprirlo.
Gerald ha un infarto nel momento più sbagliato ed inopportuno della sua esistenza: dopo aver ammanettato la moglie al letto letto. Mentre lei cerca di scuoterlo con le gambe, il corpo di lui cade a terra e per la botta inizia a perdere sangue dalla testa.
Jessie rimane quindi imprigionata senza possibilità di muoversi né di chiamare aiuto...
Se tutto questo accade entro i primi 15 minuti, come continua la restante ora e mezza? Ero molto curiosa di scoprirlo.
[ ATTENZIONE: DI SEGUITO È SCRITTA LA TRAMA PER ESTESO ]
Poco dopo la morte di Gerald fa capolino in camera da letto un cane randagio che inizia a mangiare il braccio del defunto.
Questa visione turba molto Jessie che con i polsi tumefatti dalle manette e privata di acqua e cibo, inizia presto a dare segni di squilibrio avendo allucinazioni del fu Gerald che le parla con disprezzo.
Già la coppia non se la passava per niente bene quando lui era in vita, ora la ammorba anche da decesso - che figlio della merda!
Passa il tempo e Jessie inizia a vedere anche un miraggio di una sé stessa forte e cazzuta che tiene testa al seccante spettro di Gerald: lui le ripete che nessuno la troverà mai e che il cane banchetterà presto anche con i suoi resti, la Jessie-miraggio da forza e suggerimenti su come sopravvivere alla Jessie in carne ed ossa.
A questo insopportabile duo si aggiunge presto una terza presenza: una figura mastodontica nascosta nell'angolo buoi della camera, un essere alto più di 2 metri dal viso deformato e gli occhi catarifrangenti che le si avvicina e le mostra uno scrigno contenente un misto di gioielli e resti umani. Sulle prime lei gli chiede aiuto ma poi realizza che si tratta di un'altra fantasia della sua mente stremata. Jessie continua a vedere quell'omone mentre le lecca i piedi e fa altre cose strane e a questo punto il poltergeist cagacazzo di Gerald fa l'unica cosa utile di tutta la pellicola: le fa notare che in terra c'è l'impronta di un piede fatta col sangue e che quindi quel gigante doveva essere reale.
Questa visione turba molto Jessie che con i polsi tumefatti dalle manette e privata di acqua e cibo, inizia presto a dare segni di squilibrio avendo allucinazioni del fu Gerald che le parla con disprezzo.
Già la coppia non se la passava per niente bene quando lui era in vita, ora la ammorba anche da decesso - che figlio della merda!
Passa il tempo e Jessie inizia a vedere anche un miraggio di una sé stessa forte e cazzuta che tiene testa al seccante spettro di Gerald: lui le ripete che nessuno la troverà mai e che il cane banchetterà presto anche con i suoi resti, la Jessie-miraggio da forza e suggerimenti su come sopravvivere alla Jessie in carne ed ossa.
A questo insopportabile duo si aggiunge presto una terza presenza: una figura mastodontica nascosta nell'angolo buoi della camera, un essere alto più di 2 metri dal viso deformato e gli occhi catarifrangenti che le si avvicina e le mostra uno scrigno contenente un misto di gioielli e resti umani. Sulle prime lei gli chiede aiuto ma poi realizza che si tratta di un'altra fantasia della sua mente stremata. Jessie continua a vedere quell'omone mentre le lecca i piedi e fa altre cose strane e a questo punto il poltergeist cagacazzo di Gerald fa l'unica cosa utile di tutta la pellicola: le fa notare che in terra c'è l'impronta di un piede fatta col sangue e che quindi quel gigante doveva essere reale.
Reale? Quel coso lì? D'accordo...
Quando la donna si addormenta, rivive in sogno l'abuso subìto a 12 anni da parte del padre, evento che per tanto tempo ha cercato di dimenticare.
Il tracollo di Jessie è completo e ormai non vede altra possibilità di salvezza se non quella di rompere un bicchiere riposto sulla mensola sopra al letto, ferirsi una mano con le schegge e tentare di scappare seppur con la possibilità di morire dissanguata. Jessie riesce miracolosamente nell'intento incastrando un pezzo di vetro nel legno della mensola e facendosi delle profonde incisioni dal polso al palmo della mano, che una volta sfregate contro le manette si aprono e le lasciano la mano quasi scuoiata: letteralmente un guanto di pelle che si sfila. Una procedura tremendamente dolorosa e anche un filo disgustosa, ma a 'sto punto non poteva provare a rompersi le ossa o a tagliarsi solo il pollice?
Ora la donna può muoversi un po' e prende il cellulare che era accanto al letto ma non riesce ad utilizzarlo perché scarico. Presa la chiave delle manette e liberatasi del tutto, si fionda in bagno per bere e cercare di tamponare il sangue che sgorga copioso dalla sua mano.
Notiamo subito pile di asciugamani sia sulla destra che sulla sinistra del lavandino, ma la nostra impavida che fa?
Cerca disperatamente degli assorbenti da avvolgere intorno al polso.
MA CHE CAZZO DI IDEA È MAI QUESTA? MANCO FOSSERO FATTI DI BENDE DISINFETTANTI ANTI NECROSI, INSOMMA... PERCHÉ DEGLI ASSORBENTI?!?!?! MA NEMMENO CON QUELLI XXL A PANNOLINO PER FLUSSI VIOLENTI CI PUOI ASSORBIRE TUTTO QUEL SANGUE SE TI SEI APPENA SCUCITA LA PELLE DELLA MANO!!!!
Quando la donna si addormenta, rivive in sogno l'abuso subìto a 12 anni da parte del padre, evento che per tanto tempo ha cercato di dimenticare.
Il tracollo di Jessie è completo e ormai non vede altra possibilità di salvezza se non quella di rompere un bicchiere riposto sulla mensola sopra al letto, ferirsi una mano con le schegge e tentare di scappare seppur con la possibilità di morire dissanguata. Jessie riesce miracolosamente nell'intento incastrando un pezzo di vetro nel legno della mensola e facendosi delle profonde incisioni dal polso al palmo della mano, che una volta sfregate contro le manette si aprono e le lasciano la mano quasi scuoiata: letteralmente un guanto di pelle che si sfila. Una procedura tremendamente dolorosa e anche un filo disgustosa, ma a 'sto punto non poteva provare a rompersi le ossa o a tagliarsi solo il pollice?
Ora la donna può muoversi un po' e prende il cellulare che era accanto al letto ma non riesce ad utilizzarlo perché scarico. Presa la chiave delle manette e liberatasi del tutto, si fionda in bagno per bere e cercare di tamponare il sangue che sgorga copioso dalla sua mano.
Notiamo subito pile di asciugamani sia sulla destra che sulla sinistra del lavandino, ma la nostra impavida che fa?
Cerca disperatamente degli assorbenti da avvolgere intorno al polso.
MA CHE CAZZO DI IDEA È MAI QUESTA? MANCO FOSSERO FATTI DI BENDE DISINFETTANTI ANTI NECROSI, INSOMMA... PERCHÉ DEGLI ASSORBENTI?!?!?! MA NEMMENO CON QUELLI XXL A PANNOLINO PER FLUSSI VIOLENTI CI PUOI ASSORBIRE TUTTO QUEL SANGUE SE TI SEI APPENA SCUCITA LA PELLE DELLA MANO!!!!
Facendo ben poco con un solo assorbente, la cretina decide che con 2 andrà sicuramente meglio e continua ad ignorare bellamente la caterva di asciugamani a sua disposizione.
Fasciato il polso con questa leggendaria tecnica che MacGyver non ha mai sfruttato solo perché aveva un pene, alla furba non sfiora minimamente il pensiero di mettere in carica quel fottutissimo telefono, chiamare un'ambulanza e attendere i soccorsi; NO: si lancia verso le chiavi della macchina svenendo miseramente. E SE LO MERITA, 'STA MENTECATTA!!!!
L'eroina si sveglia quando il cane bastardo inizia a sgranocchiarle la mano sanguinolenta, al che si alza e riprende il piano da dove si era interrotto: afferra le chiavi, scende, mette in moto l'auto e scappa.
Chiaramente questa non è l'idea più perspicace che potesse avere e sviene di nuovo dopo poca strada finendo schiantata e sbalzata in uno spiazzo erboso.
Ma mannaggia al clero, anche volendo esser magnanimi abbonandole l'idea dell'assorbente, SE LA PRIMA COSA CHE FAI INVECE DI CHIAMARE UN NUMERO D'EMERGENZA È PROVARE A DEAMBULARE E GUIDARE, CARA JESSIE; ALLORA TI MERITI DAVVERO DI MORIRE DISSANGUATA IN QUEL CESPUGLIO NEL QUALE TI HA VOMITATA L'AUTO.
E invece no, purtroppo sopravvive per raccontarci il brutto finale.
Vediamo Jessie scrivere una lunga lettera alla sé stessa del passato ove narra del suo percorso medico per il recupero della mano, della sua rinascita dopo la morte del marito e della fondazione di un'associazione per vittime di abusi. Ma sopratutto racconta chi era quel gigante feticista che aveva avuto il piacere di incontrare e di come lei sia stata una testimone chiave durante il processo che vedeva imputato questo mostro soprannominato "l'uomo del chiaro di luna": Raymond Joubert, un soggetto malato sotto ogni punto di vista che soffriva di acromegalia (una patologia dell'ormone della crescita che provoca gigantismo e continuo sviluppo delle ossa, NdR.) ricercato in tutto lo stato per profanazione di tombe e mutilazione di cadaveri.
La storia del calvario psicofisico di Jessie è interessante e la storia di base mi è piaciuta, tuttavia essendo scritta da Stephen King doveva per forza riservare una qualche brutta sorpresa.
Benché abbia firmato anche romanzi carini non sono mai stata una fan dell'autore, soprattutto per i suoi finali alla "MA CHE CAZZO...?!" e per il fatto che evidentemente è un complottista che crede negli alieni come nessun altro sull'emisfero e li usa fin troppo come personaggi/scusanti/aggravanti.
La tematica trattata è estremamente seria: una ragazzina molestata dal padre che una volta cresciuta sposa un uomo altrettanto violento. In quei 14 minuti nei quali vediamo vivo Gerald infatti scopriamo la sua natura perversa e le sue fantasie di stupro.
Le visioni di Jessie sono quindi una proiezione della sua sofferenza mentale e fisica che l'aiutano a ricordare e metabolizzare il trauma che subì quando era una ragazzina.
Un racconto di mostri reali e della donna che si trova ad affrontarli uno ad uno e tutti in una volta: il padre, il marito, l'uomo del chiaro di luna.
Tuttavia quel maniaco deforme buttato lì accazzodicane a mio avviso è IL dettaglio che rovina tutta la storia e smorza parecchio il tono impostato di questo enorme dramma psicologico.
Diciamo che la figura di Joubert non c'entra una beneamata minchia, lo vedo come il losco figuro grottesco che King ha voluto inserire a forza per non allontanarsi troppo dal suo horror standard.
[ FINE SPOILER ]
Inoltre non capisco la scelta di far apparire l'uomo del chiaro di luna come un mostro surreale con gli occhi fluorescenti: avrebbero potuto lasciare l'attore così com'è e sarebbe stato parecchio credibile anche versione acqua e sapone.
Il finale consolatorio è scocciato (e scocciante) e tirato via: uno spiegone filosofale messo là perché esaurite le idee buone, King ha scelto di regalare alla povera Jessie un misero lieto fine che tra l'altro banalizza non poco la tematica dell'abuso.
Film guardabile ma trascurabile.
Film guardabile ma trascurabile.
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