SERIE: Film DI MERDA che non hanno ragione di esistere!!!
Miike Takashi vuole dire la sua sulla solitudine umana con questo film definito "capolavoro" (a casa mia, "caGolavoro").
Cojon Senior è un rispettabilissimo impresario (leggi: PAPPONE) del mondo del cinema, che non sapendo più come trovare una donna se non pagandola; decide di fare delle finte audizioni per un film.
Decine di ragazze vogliose di finire in un porno stile POV si presenteranno ai provini, e tutto procede a meraviglia per Cojon Senior; fino a che non si presenta Ka Baldrak: una ragazza tanto brutta bella quanto misteriosa.
L'ImprePappone indaga su Ka, e scopre che lei ha molteplici interessi: fa quadri, fa sculture, e quando non è ispirata; taglia via lembi ed arti a caso da uomini malcapitati.
Ma lui se ne innamora comunque e la porta prontamente a casa sua, dove la presenta al figlio Cojon Junior.
[contiene SPOILER]
Lei per mostrare la sua riconoscenza sfodera una collezione di siringhe, corde, chilometri di fil di ferro, martelli e motoseghe; ed inizia a seviziare Cojon Senior sotto lo sguardo inetto di Cojon Junior. Che ovviamente non muove un muscolo per aiutare il padre.
[FINE SPOILER]
1) Quella del bar nella quale Cojon Senior è andato per indagare sul passato di Ka Baldrak, dove improvvisamente, da sotto gli sgabelli spuntano delle lingue mozzate che tremolano in giro stile dentiera ballerina che regalavano da Mc Donalds.
2) Quella dove vediamo un uomo precedentemente caduto sotto le grinfie della stronza, che lo ha ridotto un uomo monco-monocolo-mutilato-storpio tagliandogli la lingua e alcune dita. Le dita mancanti in questione, saranno prima 3 nella destra e 2 nella sinistra, che nella scena dopo si invertono magicamente diventando 2 nella destra e 3 nella sinistra. Lo stesso gioco di magia si ripete in tutte le altre scene.
E NON SONO MAI LE STESSE DITA A MANCARE DA QUELLE CAZZO DI MANI!
3) Ho già detto che al suddetto moncherino è stata strappata anche la lingua, giusto? E allora come fa a LECCARE del vomito da una ciotola per cibarsi?!
Davvero un film fatto col buco del culo nel mirino della telecamera. Il mio disprezzo per i film firmati Miike Takashi non ha fine.
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