Hostel: Part II

Serie: Film minormente orridi, ma pur sempre BRUTTI!!!
Come diceva sempre mio padre: "VIVA LA FIGA! VAFFANCULO! PUTTANA AMERICANA! LO SAPEVO CHE ERI UNA STRONZA, BRUTTA TROIA!" [cit. del film, non di mio padre seriamente].
Eeeeh sì, l'Europa non è per niente un posto sicuro... Per fortuna che la Slovacchia è avvolta da un'impenetrabile barriera di magia fanta-favolosa, unicorni, arcobaleni e ancora magia; che la rende invisibile agli occhi dei più ♥
...MA CHE CAZZO SIGNIFICA?!?!?! COSA SONO QUESTI DISCORSI??? Eli Roth, non contento di aver infangato una nazione intera nel suo precedente caFolavoro "Hostel", torna alla carica con una fresca e primaverile ventata di pregiudizio, frizzanti luoghi comuni, qualche gioviale stereotipo, un pizzico di scortesia; ed un fiero e sentito americanismo. Tutto ciò che è non americano viene ancora una volta raffigurato come un multietnico calderone di inciviltà: italiani (i peggiori in assoluto), spagnoli, olandesi, tedeschi; siamo tutti indistintamente feccia, un'orda di "morti di figa" pronti ad approfittare delle ingenue e pudiche grazie delle studentesse d'oltre oceano.

[ATTENZIONE: DI SEGUITO È SCRITTA LA TRAMA PER ESTESO,
MEGLIO NON LEGGERE SE NON AVETE VISTO IL PRIMO "HOSTEL"...CIOÈ, NON CHE VI PERDIATE NIENTE, PERÒ È MIO
 DOVERE AVVERTIRE.
]
Mora, Bionda e Cessona sono tre amiche americane che studiano arte a Roma. Il gruppetto è in procinto di partire per Praga subito dopo la lezione di ritratto dal vivo, durante la quale vengono avvicinate da una modella chiamata da ora in poi Moldavia (visto che andiamo per luoghi comuni e visto che non ricordo assolutamente il nome di nessuna delle protagoniste).
Durante il rocambolesco viaggio in treno, le americans vengono disturbate dai classici italiani "mafia caffè mandolino cocaina viva la figa" e vengono salvate in extremis da Moldavia, che si trovava guarda caso nei paraggi della carrozza. Questa, lamentando il "molesto comportamento degli italiani che non hanno proprio limiti" e la "scarsa sicurezza del territorio europeo" [cit. parole testuali], rivela alle nuove compagne di viaggio di essere diretta in Slovacchia; terra rinomata per le sue miracolose sorgenti termali naturali. Manco a dirlo, Mora, Bionda e Cessona seguono Moldavia ad occhi chiusi; dirette verso quello che gli viene descritto come un paradiso in terra ed ignorando totalmente il fatto che anche la Slovacchia fa parte del pericoloso territorio europeo.
Arrivate all'infausto ostello a noi già noto (vedi "Hostel"), scopriamo che la sanguinaria organizzazione si è nettamente evoluta; operando aste via web in diretta mondiale che prendono il via subito dopo la scansione dei passaporti dei clienti. Ovviamente, essendo i poveri americani ingiuste vittime dell'odio mondiale, le aste che li riguardano sono le più care e contese. Probabilmente la ragione di tutto ciò è da ricercare in un possibile desiderio di rivalsa nei loro confronti, essendo il resto del mondo così piccolo davanti alla grandezza a stelle e strisce... O più semplicemente, Eli Roth è un pochino stronzo.
Ora che le aste su "eBay Massacro" si sono chiuse, i fortunati e danarosi acquirenti/carnefici arrivano su un jet privato per ritirare la merce, e in un malato gioco all'aguzzino voyeur che si studia la vittima a distanza; i compratori si recano alla festa del paese per visionare più da vicino la mercanzia/carne da macello.
Per quanto incredibile anche quel cesso di Cessona viene rimorchiata, ed ebbra di felicità per aver trovato un uomo con uno stomaco così forte (o delle cataratte così spesse) dal volerci andare a letto; lo segue senza pensarci due volte per un romantico giro in barca con sorpresa. E come i topi seguivano il "Pifferaio Magico", Cessona segue il "Piffero di carne" del nostro simpatico e rubicondo Borat, che naturalmente NON era attratto da lei (ceco, mica cieco!); ma la stava conducendo dritta dritta verso il suo ineluttabile destino. La Brutta si trova ora legata a testa in giù sopra una vasca da bagno in una stanza illuminata di sole candele, dove la sua benestante compratrice si appresta a tagliuzzarla per farsi un bagno nel suo sangue in un dissacrante e squallido omaggio alla Contessa Báthory.
Le ignare amiche si interrogano su che fine abbia fatto Cessona mentre si godono una giornata alla SPA. Qui Mora si addormenta e al suo risveglio si ritrova sola come una cagna; e turbata comincia a cercare Bionda, che sembra essersi appartata con un tale. Epperò, girovagando per la desolata SPA; si vede accerchiare improvvisamente da un poco amichevole gruppo di nerboruti omaccioni di-nero-vestiti. Dopo un'improbabile fuga, viene salvata da Moldavia, che RI-guarda caso era di nuovo al posto giusto nel momento giusto. Questa, con l'aiuto di un anziano in Mercedes, la porta al sicuro in una villa; assicurandole che presto sarebbe arrivata la polizia. Ma sorpresa sorpresa, anziché i poliziotti arrivano gli omaccioni nerboruti di-nero-vestiti dai quali era riuscita a scappare. Vedendosi in trappola, Mora cerca sapientemente rifugio dentro un armadio che nasconde al suo interno una stanza dei trofei, dove sono messe in bella mostra numerose teste umane che si presume appartengano a coloro che hanno tentato o sono riusciti in un primo momento a fuggire dall'organizzazione. A dispetto della sua bravura nel nascondino, viene immediatamente trovata e resa incosciente.
Nel frattempo scopriamo che Bionda è stata a sua volta catturata e imbellettata per il suo personale macellaio, che coglioneggiando con una sega circolare; le crea un profondo taglio sulla testa. Alla vista del sangue, il suo torturatore perde di botto tutto l'entusiasmo, e nel tentativo di tirarsi fuori dai giochi; viene anch'egli eliminato. Bionda, ancora in vita, verrà nuovamente reimmessa sul mercato come "offerta speciale per 20 minuti" [cit.] ad un prezzo stracciato: una di quelle offerte che proprio se te la perdi sei davvero uno stronzo, cioè proprio il più coglione del circondario, roba che quando scendi a buttare la spazzatura i vicini ti ridono dietro!
Il suo nuovo compratore sarà lo stesso che si è accaparrato Mora, che se all'inizio era riluttante all'idea di uccidere e smembrare; ora si sente troppo gagliardo e non vede l'ora di giocare all'"Allegro Chirurgo".
Mora però, forte del suo ascendente sull'oppressore, mette in scena un gioco psicologico da due soldi: facendogli credere di voler fare sesso con lui, riesce a farsi liberare e a prendere il controllo della situazione. Quando le guardie irrompono nella stanza, la ragazza tiene letteralmente prigioniero per le palle l'uomo e minaccia di ucciderlo se queste non avessero chiamato il capo dell'organizzazione. Una volta palesatosi il principale, Mora cerca di comprare la propria libertà affermando di essere estremamente ricca, ma il "contratto" impone che chiunque entri in quel luogo non possa uscire se non ha prima ammazzato qualcuno. Detto, fatto: la ragazza evira il suo fu-aguzzino e decreta che dovrà morire dissanguato. Ma non contenta, compra anche Moldavia e la decapita con uno spensierato colpo di falce.
Segue una deliziosa scenetta nella quale dei quantomai agghiaccianti e brutti bambini di una baby-gang giuocano a calcio con la testa mozzata.
                                      [FINE SPOILER]                                         

Se almeno in "Hostel" abbiamo visto qualche tortura in qua e in là, in questo secondo capitolo non c'è tipo manco l'ombra del sangue. Deludente a dir poco che un film pubblicizzato come splatter presenti solo una montagna di dialoghi e zero emoglobina. D'altra parte i sequel sono fatti quasi sempre per cavalcare il successo del film precedente, e come ben sappiamo gli americani hanno spesso un deficit di fantasia enorme; vedi per esempio il caso dello splendido "[●REC]" spagnolo, divenuto a neanche un anno di distanza un misero rifacimento in salsa americana chiamato "Quarantine".
Il terzo ed ultimo capitolo di questa acquosa trilogia non è più curato da Eli Roth ma da Scott Spiegel, un regista evidentemente specializzato nel dirigere solo secondi capitoli (ha sceneggiato "La Casa 2" e diretto "Dal tramonto all'alba 2: Texas Blood Money" ed "Hostel: Part III"). Non che a questo punto il regista faccia alcuna differenza, ma il terzo, perdibilissimo "Hostel" dà l'ultimo colpo al chiodo che si spera sigilli definitivamente questa bara.

E questa era la terza recensioni scritta a quattro mani con quella macchina spara-cavolate che è il mio ragazzo, spero che il risultato sia di vostro gradimento!

4 commenti:

  1. Spettacolare!
    Ovviamente la disamina, non il film :D !
    Da segnalare un paio di nomi: una comparsata di Edwige Fenech nel ruolo della professoressa d'arte e Richard Burgi (protagonista della serie TV Sentinel) nei panni del "torturatore americano che cambia idea rimettendoci la vita".
    Comunque sia, come film è veramente ignorante, anche se il suo successore riesce a scavare ancora più in basso!

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    1. Ignorante a dir poco... Me lo ricordavo peggiore del primo, ma non così ignobile!
      Quindi sei uno dei (suppongo) pochi che ha avuto il coraggio/la curiosità/il masochismo di guardare "Hostel part 3", complimenti per il fegato :D

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  2. Un po' meno intelligente del predecessore ma stilisticamente l'ho trovato assai migliore, sia per la regia che per la colonna sonora.
    Peccato per la visione oscena che viene data dell'Italia (sebbene con quel che si legge in giro non mi sento di dargli nemmeno tanto torto, eh...) e peccato anche che nel nostro Paese il cammeo iniziale di Luc Merenda venga doppiato in un altra lingua quando i carabinieri sono palesemente "nostrani". Bah.
    Il terzo capitolo rifiuto di vederlo, giacché manca la mano di Eli :)

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    1. Mmmmah, secondo me rimane peggiore del primo capitolo; ma i gusti sono personali :) Apprezzo solo la mancanza di donne nude in ogni dove (e vorrei vedere, con protagoniste femmine!)
      L'orrendo modo di dipingere gli italiani poi è una delle cose che mi ha fatta più ridere...
      Se vuoi un micro-spoiler sul terzo, ti dico solo che ora l'organizzazione è addirittura arrivata in America: addio sicurezza del territorio hamburger & cheese cake!

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